sabato 6 luglio 2013

Trentatreesima puntata - Diario di Pechino


13 agosto 2011 – Pechino


Oggi era sabato – è quasi mezzanotte. Avevo studiato, fatto il bucato, studiato di nuovo. Verso sera mi ero messa in cammino, degli amici mi aspettavano in Wang Fujin.

La libreria di Wang Fujin è grandissima, di sei o sette piani. Tra gli scaffali gente di tutte le età è stravaccata per terra o seduta sui tacchi, intenta a leggere. L'atmosfera è gioiosa e la presenza di una tale quantità di libri influisce sulla buona predisposizione per la lettura in corridoio, sistemati alla meno peggio.

I miei amici però mi stavano aspettando chissà dove... io non li vedevo ma loro erano lì – così mi assicuravano per telefono – erano lì vicino, all'ingresso addirittura. Ebbi un'improvvisa illuminazione: “saranno mica in un'altra libreria?”

Iniziò così un inseguirsi in mezzo alla folla finché non c'eravamo finalmente riuniti. La libreria dove loro stavano rovistando tra i libri, dvd e altro era specializzata in libri in lingua straniera, diversi piani in un vecchio edificio, a metà altezza della stessa via. La sera era appena agli inizi, una volta soddisfatta la curiosità c'eravamo spostati in quella grande e moderna di prima. I miei amici erano reduci di una visita alla Città Proibita, la stanchezza si percepiva in ogni movimento.

Pechino è immensa, per tornare avremmo dovuto prendere tre diverse metrò e camminare altri dieci-quindici minuti. Il taxi è una soluzione ottimale in questi casi; in quattro la spesa è ridicola e ti portano a casa bella fresca in meno di venti minuti.


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