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sabato 29 giugno 2013

Trentaduesima puntata - Diario di Pechino








12 agosto 2011 – Pechino


Sono tornata nella grande libreria a Wang Fujin. Ho comprato ancora un libro su I Ching .

Finito di gironzolare m'era venuta fame e, sapendo che non molto lontano avevo mangiato i migliori ravioli di Pechino, avevo allungato il passo nella speranza di ritrovare la trattoria. Essa, un buco di negozietto in una viuzza sporca e affollata, era ancora lì, la ragazzotta m'aveva riconosciuta e i ravioli, se possibile, erano ancor più squisiti.

Dopo una bella scorpacciata (ben venti pezzi) m'ero avviata verso la metrò quando in una piazza avevo scorto un uomo intento a lanciare un aquilone. Questo, con un'apertura alare di circa tre metri, era addobbato con luci colorate, ad intermittenza. Solo quando era già in alto nel cielo, avevo scorto l'altro aquilone, quindi il suo proprietario. Dovevano essere amici, tenevano ognuno il proprio rullo e camminavano avanti e indietro a breve distanza, a seconda delle necessità dettate dal vento.

Non ero sola io che nel frattempo mi ero seduta su di un gradino: intorno a me famiglie con bambini e persone di ogni specie fissavano lo sguardo sui due aquiloni, sempre più lontani. Grazie alle luci intermittenti si scorgeva la loro presenza mentre scendeva la sera che tutto copre e rimette a posto.

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