28 luglio 2011 - Pechino
Da giorni, otto per la
precisione, esco di mattina presto e non torno che nel tardo
pomeriggio. Mi stanco abbastanza e poi tutte le sere devo fare il
bucato perchè si suda molto e io mi cambio spesso.
Oggi sono tornata nel grande
bookshop sulla Chang 'An avenue. Ieri me l'ero ricordato piuttosto
bene, dopo nove anni, persino il lato della strada dove avrebbe
dovuto trovarsi.
Sono ritornata perchè
ieri, alla fine di una lunga ricerca, sono riuscita a sbagliare
libro: al posto di uno per violoncello avevo comprato quello per
ghitarra. Una spiegazione c'è, c'è n'è sempre
una, quello per ghitarra era lì per sbaglio su quello
scaffale, la ghitarra ad un'occhiata superficiale potrebbe sembrare
un violoncello e poi era un libro per principianti, cosa che mancava
sullo scaffale degli altri strumenti.
Dunque sono tornata.
Riportare un articolo con la confezione intatta, correlato da
scontrino non dovrebbe essere un problema. Dalla cassa, invece, mi
hanno spedita in ufficio spiegandomi che "solo" dopo aver
espletato le dovute funzioni si poteva acquistare il libro nuovo.
Uhm, io il libro nuovo ce l'avevo già in mano.
La pedanteria è
un'eredità del regime socialista. Io pure fatico a reprimere
l'istintiva maestrina che è in me. Confesso che ogni volta che
vedo una benchè minima manchevolezza mi viene subito da fare
la predica. Non poterlo fare mi da non poca frustrazione.
Sulla metrò, prese in
capolinea, ci siamo seduti quasi tutti. Una giovane signora con tre
pacchi e la sua ragazzina sono rimaste in piedi. Guardavo la madre
che s'asciugava il sudore e non appena ho potuto ho chiamato la
ragazzina per dar loro il mio posto. Quanto sono rimasta indignata
quando a sedersi è stata la ragazzina mentre la madre era
rimasta in piedi con i tre pacchi in mano!
P.s.
Non riesco ad aprire la
bottiglia, la porta con la chiave elettronica, il computer di Elena,
non riesco a fare bene il numero di telefono etc etc. In compenso
viaggio con i mezzi che è una meraviglia.
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