martedì 11 maggio 2021

Particella 了Introduzione - seconda parte

 

Facendo seguito all’introduzione del 5 maggio scorso (clicca qui per leggerlo) mi serve precisare ancora alcuni aspetti prima di entrare in merito.

 


 

Bisogna distinguere bene alcune cose.

La lingua italiana, come molte lingue indoeuropee, si basa su una grammatica ben strutturata. Ciò comprende, tra l’altro, la coniugazione dei verbi che ci permette di identificare il tempo in cui le azioni hanno luogo.


 

Lo abbiamo succhiato con il latte materno; se di notte avessero voluto svegliarci per chiederci la coniugazione dei verbi, non avremmo avuto alcuna difficoltà a farlo.

Ora abbiamo la lingua cinese con la sua grammatica senza una struttura che possa venirci in aiuto. I verbi sono anche nomi,  come si fa a districarsi? E la coniugazione dov’è? E i tempi dei verbi? Come si fa a capire se una cosa accade oggi, ieri o domani?

 

 


La lingua cinese usa, qualora ve ne fosse bisogno, le parole indicanti il tempo per farci orientare. Non è come nella lingua italiana dove se sbaglio a concordare i tempi dei verbi mi crolla l’universo addosso. Nella lingua cinese il tempo in cui accade qualcosa non ha questa grande importanza. Se serve, aggiungo una parola che lo precisa ed è finita lì.



Eppure, incontrando il modale (语气动词) e più avanti il aspettuale (动态助词), allo studente viene da pensare che ciò possa in qualche modo corrispondere al passato dei verbi.

Ho preparato una piccola favola per far vedere quanto i tempi dei verbi non c’entrino con l’eventuale uso del modale/aspettuale :

 

 

我们农村不太大,一共有一千五百个人。动物不少,却没有树和花草。有一天从远方来一位各人。个子高,看不出年龄,手里拿着茉莉花。

从那一天开始我们农村变化大了。到处养着各种各样的花,连窗帘都像花儿一样,风景跟以前不一样了。

这深刻地影响了人们的想法。

 

Lo guarderemo meglio la prossima volta.

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